Onice: la pietra dai mille usi

23 Aprile 2019
Onice retro-illuminato

Onice. Definizione e caratteristiche.

Il termine Onice deriva dal greco ὄνυξ ὄνυχος, che letteralmente significa “unghia”, ed è un minerale , più esattamente una varietà di calcedonio (quarzo), dove vediamo alternarsi zone bianche, nere e brune. Spesso questo termine viene usato impropriamente, infatti con il nome di onice si indicano due tipi di rocce completamente differenti: l’onice silicea, normalmente di colore nero con striature bianche e simile al calcedonio, ma non al quarzo e l’onice calcarea, detta anche onice alabastrite o onice egiziana, che è di colore bruno o verde chiaro.

Onice silicea, mineralogicamente parlando, è una varietà di calcedonio di colore opaco o semi-opaco ed uniforme, che copre le tonalità rosso-bruno e l’intera gamma di grigi fino al nero. Si forma principalmente in ambiente idrotermale di bassa temperatura e metamorfico oppure in rocce sedimentarie dove si presenta in forma massiva e stratificata prendendo il nome di selce, un materiale molto utilizzato dall’uomo nella preistoria e nell’antichità per la preparazione di oggetti affilati e monili.

L’onice calcarea, invece, è il marmor alabastrum dei Latini ove alabastrum deriva, come dice Plinio, da una fortezza detta “Alabastra”, costruita a Tebe in Egitto e dove vi erano numerosissime cave usate per l’edificazione dei templi. Per la presenza di concrezioni di frammenti di roccia assume un aspetto particolare con una struttura variabile fibroso-compatta, fibrosoraggiata, fibroso-parallela e zonato-concentrica.

Ha la caratteristica di essere traslucido e con venature variegate, da millimetriche a centimetriche, più sovente nella tonalità del marrone che donano a questo marmo un aspetto variopinto e diafano. Pochi sanno che l’Onice non è altro che Agata, una varietà compatta e fibrosa di quarzo, con bande piane e parallele di colori contrastanti.

Tipologie

Esistono numerose tipologie di Onice tra cui: L’Onice pesca, quello dorato, l’Onice verde, il cosiddetto Vulcano, l’Onice Tigre, quello proveniente dalla Tanzania fino all’Onice-alabastro. Iniziamo dalla prima tipologia citata, l’Onice pesca. Il color pesca di questa pietra proveniente dal Messico si fonde perfettamente con sottili striature di color rosa tenue. Se retroilluminata è possibile anche vedere le diverse stratificazioni che la compongono che si esprimono in modo unico.

onice pesca
onice pesca

L’Onice dorato, poi, è una pietra con uno sfondo beige costellato di finissime striature che lo attraversano interamente.

onice dorato
onice dorato

L’Onice verde: quello pakistano è di colore verde chiaro, di reperibilità limitata e prevalentemente usato per gli interni; il Green Medium è di un verde più corposo ed intenso su cui si fondono striature bianche e dorate; quello verde scuro proviene ancora una volta dal Pakistan, decisamente d’impatto grazie alle arabescenze che si fanno a formare quando il verde scuro è attraversato dai più svariati colori come il rosso, il rosa e il bianco.

L’Onice Vulcano è una pietra che proviene dalla Turchia e, come fa intuire il nome, il suo colore è un rosso intenso assimilabile al rosso incandescente della lava.

onice vulcano
onice vulcano

L’Onice Tigre è così chiamato perché ricorda sia per i colori che per le striature il manto di una tigre. Prevalentemente la striature che si susseguono vanno dal rosso al marrone all’oro e al bianco. Sicuramente una pietra d’effetto insomma.

onice tigre
onice tigre

L’Onice della Tanzania ha uno sfondo di un rosso intenso simile al Vulcano, ma al suo interno presenta movimenti ondulati di color oro e beige. Sicuramente un Onice adatto a chi vuole osare.

onice della tanzania
onice della tanzania

Il termine Onice spesso viene usato impropriamente per indicare alcune varietà di Alabastro calcareo, infatti abbiamo anche L’Onice Alabastro che proviene dall’Iran ed è l’Onice per eccellenza.

onice alabastro
onice alabastro

Ma per cosa si utilizza questo materiale?

L’Onice è una pietra dai mille usi, infatti lo ritroviamo nelle pavimentazioni e nei soprammobili, viene usato anche per cammei piuttosto che gioielli, gli vengono persino attribuite capacità magico-curative.

Tanto per cominciare vi siete mai chiesti perché Onice significhi proprio Unghia? La leggenda narra che un giorno Cupido tagliò le divine unghie di Venere con una punta di freccia, mentre lei dormiva, e le Parche (le tre figlie di Zeus che tessevano il filo del destino di ogni uomo) le mutarono subito in pietra, in modo che nessuna parte del corpo divino di Venere potesse mai distruggersi.

Onice tra leggende e superstizioni

Per rimanere in ambito leggendario e magico partiamo da un impiego curioso della nostra pietra: L’onice nero è una pietra allineata alle frequenze energetiche del primo chakra. Le leggende che circolano intorno all’onice nero sono estremamente affascinanti. Si dice infatti che questa pietra contenesse in se l’intero universo. Fu l’esplosione di questo piccolo cristallo a rendere possibile la nascita di tutto il creato. Le stesse leggende vogliono che al suo interno vivano addormentate le divinità.

Durante l’epoca medievale l’onice nera prese una connotazione tutt’altro che positiva, era infatti chiamata la pietra degli egoisti e girava voce che portasse sfortuna. Sembra che l’onice nera possa essere utilizzata per sconfiggere le infezioni. Rafforza quindi le proprietà antibiotiche. Può essere utilizzata anche per rafforzare il sistema immunitario. L’onice nero aiuta a comprendere meglio i desideri degli altri. Apre quindi al confronto con le persone. Aiuta a sentire meno il peso del giudizio altrui aumentando la forza d’animo.

L’onice bianco, invece, era molto popolare tra gli antichi Greci, Romani ed Egizi che ritenevano che potesse placare gli ardori sessuali. Una pietra di forza, adatta agli sportivi o a persone sottoposte a stress mentale ed emotivo.

La pietra porta equilibrio alla mente e al corpo, ed è perfetta per coloro che sono volubili per natura, in quanto contribuisce a stare con i piedi per terra e a mettere ben a fuoco la nostra attenzione. Tradizionalmente l’onice bianco può essere particolarmente utile per le malattie della pelle, la guarigione delle ferite infette, infezioni fungine, infiammazioni e anche scottature.

Abbazzia di Sant’Antimo.

Ora veniamo ad un utilizzo più “pratico” dell’Onice ed in particolare dell’Onice alabastrite. Esso fu impiegato nell’Abbazia di Sant’Antimo che rappresenta un unicum, una delle testimonianze architettoniche più significative dell’epoca romanica, che si ispira a modelli transalpini e lombardi. Si tratta di un rilevante esempio di edificio monastico costruito a cavallo tra l’XI e il XII secolo, la cui magnificenza viene esaltata dal paesaggio circostante, l’amena valle del torrente Starcia, in cui la presenza dell’olivo costituisce l’elemento caratterizzante.

La chiesa in stile romanico presenta una preminente influenza francese, come dimostra lo schema basilicale con deambulatorio a cappelle radiali che in tutto sono tre, con evidente rimando alla Trinità. Il paramento esterno e interno è realizzato in travertino locale, caratterizzato da venature dorate, bianche e brune. Un altro materiale impiegato negli elementi architettonici decorativi dell’edificio è proprio l’onice alabastrite – proveniente dalle vicine cave di Castelnuovo dell’Abate – che, essendo translucida, permette alla luce di penetrare nelle pietre facendole risplendere.

abbazzia sant’antimo

Anche nei cammei l’onice è fondamentale perché questo gioiello viene realizzato attraverso l’incisione dell’onice o di una conchiglia. eccone alcuni esempi.

Per informazioni riguardo la vostra pavimentazione in pietra naturale contattateci tramite il nostro sito.

Lascia un commento:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *